Fondazione 22 Luglio 1966

Eretta in delegazione vescovile il 6 gennaio 1963 ebbe il riconoscimento canonico e civile di parrocchia rispettivamente il 27 maggio 1965 e il 22 luglio 1966. Il territorio corrispose approssimativamente a quello della contrada “Calci” compresa tra quelle di Ripa e Mercato il cui primo nucleo abitato sorse intorno ai depositi di “calcina”, proveniente da Paratico attraverso la seriola Fusia, utilizzata come via di navigazione commerciale. La prima concreta espansione residenziale si ebbe verso la metà dell’ 800, venne costruita la linea ferroviaria Milano-Venezia e, per risolvere il problema dell’approvvigionamento di calce idraulica necessaria per la realizzazione dell’imponente ponte ferroviario, si stabilì di costruire in loco la grande fabbrica della calce e del cemento. La nascita, inoltre, di altre industrie manufatturiere richiamò famiglie di lavoratori che si insediarono definitivamente nella zona, in seguito anche alla costruzione del primo complesso edilizio delle Case operaie, avvenuto agli inizi del secolo scorso, il quale subì in seguito vari ampliamenti. 

Dopo la prima guerra mondiale quando il quartiere contava già 2 mila abitanti venne maturata l’idea, di cui fu principalmente sostenitore don Ambrogio Signorelli, di edificare su terreno acquistato dalla Congrega di Carità una chiesa dedicata al S. Cuore di Gesù per il suffragio perpetuo dei caduti in guerra. Posta la I pietra l’11 settembre 1921 la chiesa venne eretta in quattro anni con il contributo di tutti i palazzolesi, non solo con offerte in denaro, ma anche con la prestazione gratuita di manodopera e materiali. In stile neo-gotico, di 30 metri di lunghezza, 14 metri di larghezza e 20 metri di altezza, composta da tre navate, ben si inseriva nel variegato insieme architettonico del quartiere. La chiesa venne dapprima officiata dai frati francescani di Cividino, fino a quando nel 1928 vennero avviate le pratiche di donazione alla parrocchia che si conclusero, tuttavia, solo nel 1930. Nel 1939 la fabbriceria deliberava la sistemazione della sacrestia e del campanile. La chiesa venne restaurata e, diventata chiesa parrocchiale, venne completata nella facciata, nel portale, nel coro, nelle vetrate. Nel 1968 venne arricchita delle litografie delle stazioni della Via Crucis del gesuita p. Giovanni Poggeschi di Bologna. Nel 1971 Angelo Rubagotti di Coccaglio disegnò i cartoni delle quattro grandi vetrate eseguite dalla vetreria Bontempi di Brescia. 

Negli anni ’60, sviluppandosi ancor più la popolazione soprattutto nella zona tra via Brescia, via Zanardelli, via Roncaglie-Levadello, grazie alle cooperative edilizie e con la costruzione degli edifici delle scuole elementari e di avviamento-commerciale, del nuovo asilo comunale e la sede dell’OMNI (ex consultorio per l’infanzia), venne provveduto all’assistenza religiosa con la costruzione della casa per il sacerdote. Al quartiere diedero la loro opera don Attilio Chiappa e don Davide Carsana, fino a quando il 6 gennaio 1963 fece il suo ingresso il delegato vescovile e poi parroco don Egidio Rubagotti. Nel 1971 il primo parroco don Rubagotti acquistò l’area e gli edifici dell’ex Bottonificio Pelucchi, situati sulla via Attiraglio e prospicienti la chiesa, per la realizzazione del Centro Familiare Parrocchiale. Fu possibile affrontare l’operazione finanziaria in parte con la vendita dell’area avuta in donazione dalla parrocchia di S. Maria Assunta (area dove oggi sorge il cinema Life) e in parte con la sottoscrizione volontaria di tutte le famiglie della nuova parrocchia. Con il secondo parroco, don Giuseppe Piozzi, si procedette ad una prima sistemazione del centro familiare, al livellamento del terreno da adibire a campo sportivo e all’acquisto dei giochi adiacenti il campo stesso e quelli della sala oratoriale; inoltre vennero rifatti il tetto della chiesa, l’impianto di illuminazione e di amplificazione, il tabernacolo e il battistero. Dal 1977 al 1990 venne ristrutturato e completato il centro familiare, così che fosse in grado di ospitare tutte le attività della parrocchia (biblioteca, salone teatro, aule di catechismo, sala giochi ecc.). Il Bollettino parrocchiale si intitola “Famiglia Parrocchiale”.