La Chiesa parrocchiale di San Paolo in San Rocco

Chiesa parrocchiale del quartiere di San Rocco. La chiesa dedicata a San Paolo, in via Gavazzino, fu edificata per poter accogliere i fedeli del quartiere poiché l’antica chiesetta di San Rocco era divenuta troppo piccola. Nel 1964 venne posata la prima pietra e il 24 ottobre 1970 fu consacrata da monsignor Luigi Morstabilini. E’ opera dell’ingegner Franco Brignoli di Pontoglio ed ha una linea architettonica molto semplice con uno stile modernissimo. Di forma esagonale, forma un unico corpo con un altro edificio composto da due splendidi saloni. Comprende, oltre alal sacrestia, quattro piccole cappelle che fanno tutt’uno con il corpo centrale. Il vasto soffitto a cassettoni triangolari sono l’emblema della Trinità ed è messo in opera con la tecnica del getto a vista. Particolare notevole è quello del battistero situato accanto all’entrata principale: è costituito da una piccola piscina circolare in pietra di Sarnico e l’acqua, sempre ondulata, lascia intravedere sul fondo dei ciotoli raccolti lungo le rive dell’Oglio.

Chiesina di San Rocco

Chiesa quattrocentesca nel quartiere di San Rocco, situata in via Fratelli Marzoli, a pochi metri dalla nuova parrocchiale di San Paolo in San Rocco.

La storia Sorta su un piccolo promontorio a ridosso della strada per Brescia, Pontoglio, Cologne e Chiari, fuori dalle mura di Palazzolo, al di là della porta di Brescia. Secondo lo storico Vincenzo Rosa la chiesetta fu costruita alla fine del XV° secolo dagli abitanti che, in periodo di peste, erano venuti a rifugiarsi, sotto tende, in questa campagna dove avevano innalzato una croce ed un altare e dove probabilmente preesisteva una santella dedicata alla Madonna. Carlo Borromeo, che la visitò nel 1580, annotò che aveva una sola navata, un altare di legno non consacrato, una campana sopra una torre sostenuta da due colonne. Nel 1599 il vescovo Marin dispose che venisse posta sull’altare una pietra consacrata e, nel 1770, sempre secondo il Rosa, sopra l’altare esisteva un dipinto che rappresentava una chiesa sorretta dagli Angeli e più sotto le figure di San Rocco e San Martino; mentre su un muro laterale rimaneva una vecchia pittura della Madonna, forse già preesistente all’oratorio stesso. Il prevosto Morcelli nel 1800 parlava di diversi affreschi votivi mal conservati e di un affresco del Cinquecento, sopra le porte, esternamente, che rappresentava la Madonna in trono con in grembo il Bambino e ai lati le figure di San Rocco e San Sebastiano. Lungo tutta la facciata correva un portico cinto da un parapetto e sostenuto da due pilastri in mattoni, sul lato sinistro si innalzava un campanile quadrato con una sola campana. L’aspetto dell’oratorio restò pressoché inalterato fino al 1950 quando la famiglia Marzoli incaricò l’architetto Angelici di ampliare la chiesa, così che la parte presbiteriale fu allungata con un corpo di fabbrica a pianta greca con sovrastante tiburio circolare, la pavimentazione fu sostituita con piastrelle in cotto ed il porticato sostituito con un pronao classicheggiante a quattro colonne in pietra di Sarnico. Alla fine degli anni Novanta poi si procedette ad un capillare lavoro di restauro dell’oratorio: si operò sul tetto, il campanile, la facciata, gli elementi in arenaria, la pulizia e la tinteggiatura delle facciate e del pregevole portale d’accesso in legno. Importante fu poi il restauro dell’affresco sulla facciata raffigurante la Madonna in trono con Bambino, San Rocco e San Sebastiano.